I geofisici americani Vine e Matthews proposero un modello che spiegasse la formazione delle bande magnetiche
alternate disposte parallelamente alle dorsali oceaniche. Essi ipotizzarono che
l’attività lavica in corrispondenza della rift valley producesse colate
basaltiche. Durante il raffreddamento si ha la formazione di cristalli di
magnetite (abbondante nelle rocce basaltiche), i quali si dispongono
parallelamente all’orientazione del campo magnetico terrestre. Quando la
temperatura della roccia scende al di sotto del punto di Curie (580 ºC per la
magnetite e 680 ºC per l’ematite) la magnetizzazione acquisita dovuta all’isoorientamento
dei cristalli ferromagnetici diviene stabile (magnetizzazione termorimanente) e
può essere persa solo per successivo riscaldamento al di sopra del punto diCurie. Vine e Matthews proposero che le lave magnetizzate fossero trasportate
sulla litosfera oceanica lontano dalle dorsali; ad ogni inversione di polarità
del campo magnetico terrestre corrisponde un’inversione della polarità residua
delle lave basaltiche.
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